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Che lo stress faccia parte della vita quotidiana dei giorni d’oggi è ormai risaputo. Quello che preoccupa è sentire che sempre più bambini e giovani si sentano stressati. Le richieste e le aspettative da parte della scuola, nelle attività sportive ed extrascolastiche in generale, aumentano, con l’effetto di creare una pressione competitiva che rischia di generare alterazioni dell’umore e disturbi del sonno già nei bambini.
Tesi e distratti, spesso arrabbiati, tristi, esausti, ansiosi, sovraffaticati. A quanto pare i ritmi frenetici del nostro tempo stanno influenzando anche il benessere dei più piccoli. Il gioco, i compiti, lo sport possono diventare ulteriore fonte di stress se vissuti come momenti di tensione emotiva che genera ansia da prestazione.
Se prima giocare all’aria aperta, socializzare, praticare un’attività sportiva, rappresentava una valvola di sfogo dalle piccole pressioni quotidiane, oggi con la tendenza all’isolamento e ai crescenti impegni fin da bambini, si generano situazioni di stress che da piccoli non si è ancora pronti a fronteggiare.
Si sa che in un adulto la risposta allo stress mette in azione una serie di meccanismi di adattamento che aiutano l’organismo a far fronte alla situazione. Ma nei bambini queste capacità non sono ancora pienamente sviluppate e le situazioni di stress rischiano solo di aumentare le fragilità e le tensioni emotive, complice anche il fatto che sono troppo piccoli per trovare da soli un modo per rilassarsi.
Rischiano quindi di farsi sopraffare dalle pressioni con ripercussioni negative sul benessere emotivo in famiglia, a scuola, con i coetanei, nelle attività sportive e sul sonno. È comprensibile quindi che appaiano nervosi, facilmente irritabili e con sbalzi di umore.
Lo sport è certamente una buona soluzione per scaricare le tensioni psico-emotive accumulate con lo stress e favorire il buon umore, purché sia vissuto come un momento di sfogo e di piacevole socializzazione. Se anche lo sport, invece, viene vissuto in modo eccessivamente conflittuale e competitivo questo, insieme ai ritmi sempre più serrati per incastrare tutti gli impegni della giornata, può diventare alla lunga una fonte di stress.
Non deve stupire dunque che anche i bambini delle elementari e delle medie abbiano delle improvvise reazioni di fastidio, irascibilità, nervosismo e periodici stati di agitazione che si riflettono sul sonno, in un circolo vizioso che a sua volta altera lo stato di benessere diurno.
Per aiutarli può venirci incontro la natura: l’uso tradizionale e sicuro di piante rilassanti ci fa capire che, in caso di aumentato fabbisogno, si può ricorrere agli integratori alimentari che le contengono, ancora meglio se in formati facilmente dosabili a seconda dell’età.
Le piante notoriamente usate per favorire il rilassamento, vedono in prima linea la Valeriana (Valeriana officinalis L.)1, pianta erbacea che cresce frequentemente nei boschi umidi e fiorisce da aprile a luglio con fiori dal delicato colore rosa o bianco.
Si trova negli integratori spesso in combinazione con altre piante con le quali ha azione sinergica nel favorire il rilassamento durante il giorno, ma anche aiuta a ritrovare un sonno rilassante in caso di stress. Molti sono gli studi condotti sulle attività della Valeriana nei confronti del sistema nervoso e dei disturbi del sonno.
La Valeriana condivide la sua azione rilassante con la Passiflora (Passiflora incarnata L.), cosiddetta “Fiore della Passione”, pianta storicamente coltivata nei giardini degli antichi sovrani aztechi ai tempi di Montezuma e che venne introdotta in Europa nel secolo XVII.
Alla pianta vengono attribuite proprietà rilassanti utili nelle situazioni di sonno disturbato con risvegli notturni. Queste sue proprietà ne giustificano l’impiego, nelle situazioni di disturbi del sonno dovuti a stress e nel favorire il benessere mentale, azione di aiuto durante la giornata per giungere serenamente e non carichi di stress alla sera quando è il momento di andare a dormire; la Passiflora è ampiamente utilizzata come rilassante, spesso in sinergia con Valeriana, Magnesio, Tiglio, Lavanda e Camomilla.
Il noto e comune Tiglio, deve il suo uso diffuso nelle situazioni di stress, proprio alle sue proprietà nel favorire il rilassamento in caso di sonno disturbato, specie se si tende ad accumulare molto stress durante la giornata. Il Tiglio è un albero di grandi dimensioni che vive ovunque, cresce spontaneo o coltivato e fiorisce in estate con profumatissimi fiori che sprigionano nell’aria il caratteristico profumo.
La Lavanda (Lavandula officinalis Chaix) viene comunemente utilizzata in associazione alle piante già descritte e con le quali condivide le caratteristiche azioni sul rilassamento e sulla qualità del sonno in situazioni di stress.
Il nome Lavanda prende origine dal termine latino lavare e si rifà all’antica usanza di profumare, con i suoi fiori, l’acqua adoperata per lavarsi. Insieme a Passiflora, Melissa, Valeriana e Tiglio può fare parte di composizioni negli integratori in gocce, facilmente dosabili a seconda dell’età, per il relax di tutta la famiglia.
Anche la Melissa (Melissa officinalis L.)2 si rivela particolarmente utile nella gestione dell’umore e nel favorire il benessere mentale nelle situazioni di stress che generano agitazione ed eccessiva emotività.
La Melissa viene infatti tradizionalmente impiegata come rilassante nelle situazioni di disturbi del sonno, il suo effetto si riflette in una calma ritrovata e benessere mentale, tanto da essere stata utilizzata in studi clinici per gli stati di agitazione. Il costituente identificativo della Melissa è l’acido rosmarinico la cui titolazione nell’estratto di Melissa è sinonimo di buona qualità della materia prima.
Infine la Camomilla (Matricaria chamomilla L.)3, è il più popolare dei rimedi fin dall’antichità per le sue proprietà non solo sul rilassamento e benessere mentale, ma anche per i disagi al sistema digerente, che la rendono la pianta di elezione nelle situazioni di disturbi intestinali e a carico dello stomaco legati a stress e agitazione.
I fiori di Camomilla contengono un olio essenziale costituito prevalentemente da camazulene e dai suoi derivati matricarina e bisabololo. Contengono inoltre composti di natura flavonoidica del gruppo dell’apigenina e un derivato della cumarina noto con il nome di umbelliferone. Un uso comune della camomilla è proprio negli stati emotivi e disagi del sistema digerente dell’infanzia.
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