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Tristezza e umore nero: gli aiuti naturali per ritrovare la positività

Sono molteplici i fattori che incidono sul tono dell’umore, in questo articolo scoprirai quali sostanze naturali possono aiutarti a recuperare il benessere mentale.

Perdere interesse per qualsiasi attività, anche quelle che di solito danno piacere, faticare a svolgere le azioni quotidiane, trovare difficoltà nelle relazioni interpersonali, percepirsi come persone inadeguate e senza valore, immerse in un ambiente tendenzialmente ostile, con un futuro incerto e irto di ostacoli: questi i segnali inequivocabili di un problema del tono dell’umore.

Gli stati d’animo depresso, a volte copresenti con stati di angoscia e agitazione, si riflettono anche su alterazioni del peso e dell’appetito, del sonno, agitazione o rallentamento e faticabilità; secondo gli studi condotti negli ultimi decenni, all’origine di queste problematiche è possibile delineare un quadro multifattoriale: in primo luogo esiste una base di predisposizione individuale, sulla quale si innestano una miriade di fattori ambientali, biologici e da stress.

Per quanto riguarda l’interazione con l’ambiente, in molti casi un calo del tono dell’umore può verificarsi in una situazione di lutto, una separazione o un evento drammatico come la perdita del lavoro. Mentre alcuni tratti come la scarsa stima di sé, la tendenza al pessimismo e alle preoccupazioni, giocano un ruolo predisponente, perché si associano a una fragilità emotiva e a una minore capacità di adattamento allo stress.

Possibili fattori scatenanti di un tono depresso dell’umore

Spesso è difficile stabilire un unico fattore scatenante e può insorgere anche senza che si rintracci un’evidente causa diretta. I dati riportati dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sembrano confermare questa casistica: si parla di un’incidenza del 15% del rischio di sviluppare un episodio di tono basso dell’umore nell’arco della vita e se si guarda alla situazione geograficamente più vicina a noi, si vede che in Europa vivono circa 35 milioni di cittadini che soffrono di tono depresso dell’umore, in ogni fascia di età.

Negli ultimi decenni si è via via assistito a un aumento di incidenza di calo del tono dell’umore in una percentuale sempre più elevata. L’istituzione del Blue Monday, la terza domenica di gennaio, ha contribuito a dare visibilità a questo tipo di disagio e a fornire numeri poco incoraggianti per il nostro paese: il 48% delle persone in Italia si sente sola, il dato peggiore in Europa, mentre incidono sullo stato di benessere mentale anche altri fattori come l’impatto degli effetti negativi del cambiamento climatico (43%, terzi in Europa). 

Maggiori vittime del disagio sono soprattutto le donne e i giovani. Le prime riferiscono uno stato peggiore rispetto agli uomini in tutte le fasce d’età; diversi i fattori che pesano su questo divario, ma il più rilevante è la disparità di genere percepita nella vita quotidiana. I giovani, alle prese con l’incertezza sul futuro, la solitudine, l’immagine corporea, una maggiore sensibilità alla tematica del cambiamento climatico e disagi sociali e occupazionali sempre più importanti1, aggiungono spesso l’aggravante di fenomeni legati all’età quali l’abuso di alcol, le diete scorrette e la scarsa igiene del sonno.

Il tono depresso dell’umore è un disturbo ricorrente e cronico; infatti, chi ne soffre può essere soggetto a ricadute più volte nell’arco della vita. La U.S. National Library of Medicine sottolinea che alcune persone sperimentano un serio cambiamento d’umore al cambiare delle stagioni, ad esempio in primavera o in autunno. In questi periodi infatti tendono a dormire in maniera eccessiva, hanno poche energie e spesso si sentono giù di morale. Per quanto questi disagi possano essere fastidiosi e limitanti, solitamente regrediscono spontaneamente a fine stagione. Resta il fatto che l’umore basso, il senso di vuoto e stanchezza sono a volte accompagnati a nervosismo e tendenza alla irritabilità e reattività emotiva.

Anche i livelli di motivazione, concentrazione e attenzione ne risentono, così come il senso di fame e i ritmi del sonno. Nelle fasi di umore nero gli stati d’animo predominanti sono associati ad alterazioni biochimiche cerebrali, fra le quali un’alterazione della regolazione di alcuni neuromediatori, quali la serotonina, la noradrenalina, la dopamina, l’acetilcolina e il sistema dell’acido gamma-aminobutirrico.

La serotonina, in particolare, è un neurotrasmettitore che svolge molteplici funzioni nell’organismo umano: influenza, infatti, l’apprendimento, la memoria, l’umore, gli stati emotivi e il livello d’attenzione, nonché processi fisiologici cruciali come la regolazione del sonno, del comportamento e dell’appetito2. Va da sé che nelle situazioni in cui la serotonina non è sufficiente o non lavora come dovrebbe, il tono dell’umore è il primo aspetto che ne risente.

Le piante che aiutano a ritrovare la positività

Per ritrovare la serenità, oltre ad aiutarsi con l’attività fisica all’aria aperta, il socializzare per distrarsi, impegnare la mente in una buona lettura, un buon supporto può essere fornito dalle piante che favoriscono il buon umore, grazie al fatto che consentono di essere utilizzate senza creare dipendenza, o indurre assuefazione e sonnolenza.

Fra queste lo Zafferano (Crocus sativus L.), apprezzato fin dagli albori della civiltà come aromatizzante degli alimenti, veniva utilizzato già ai tempi degli Egizi prima di arrivare nell’alimentazione quotidiana per ottimi risotti cui conferisce una solare colorazione gialla. Oggi oggetto di numerosi studi sulla modulazione della serotonina.

Gli effetti benefici esercitati dallo Zafferano sull’organismo sono dati dagli stimmi dal caratteristico colore rosso-arancio intenso, dovuto alla elevata quantità di sostanze carotenoidi, fra i quali i più importanti sono Crocetina e Crocina che determinano la colorazione degli stimmi, Picrocrocina, responsabile del sapore amaro della spezia, e Safranale, componente dell’olio essenziale che ne conferisce il caratteristico odore. Tutti questi componenti sono oggetto di numerosi studi sull’attività dello Zafferano nelle situazioni di depressione lieve o moderata3,4,5.

L’azione benefica sul tono dell’umore dello Zafferano si riscontro già a bassi dosaggi: alla dose di 30 mg/die, è in grado di esercitare un effetto positivo sull’umore6 con un elevato profilo di tollerabilità.

In occasione di alcuni studi alcuni si è osservata una correlazione tra il calo del tono dell’umore e la carenza di Acido Folico e pare che minori concentrazioni di Acido Folico siano associate a una maggiore gravità del disagio. Per questo il folato è utile nell’integrazione con Zafferano, in quanto il Acido Folico contribuisce alla normale funzione psicologica.

Come abbiamo scritto, un aspetto importante del calo di tono dell’umore è rappresentato dall’aspetto motivazionale, che tende a diminuire nelle situazioni di umore nero, e influenza memoria e funzioni cognitive rendendo impegnativo anche il semplice affrontare la giornata. Proprio su questi aspetti la pianta Bacopa, il cui nome botanico è Bacopa monnieri (L.) Wettst., è stata ampiamente studiata e utilizzata nell’integrazione alimentare, per la sua capacità di migliorare le funzioni cognitive e la memoria7, aiutando a recuperare il benessere mentale, e per questo può essere associata a Zafferano e Acido folico nell’integrazione alimentare.

  1. https://medicoepaziente.it/2022/depressione-impatto-epidemiologico-della-malattia-del-secolo/
  2. https://www.corriere.it/salute/dizionario/serotonina/
  3. Rios J.L., Recio M.C., Giner R.M., Manez S. An update review of saffron and its active constituents. Phytother. Res. 1996, vol 10: 189-193.
  4. Schmidt M., Betti G., Hensel A.Saffron in phytotherapy: pharmacology and clinical uses. Wien Med. Wochenschr 2007, 157/13-14: 315-319.
  5. Gregory M.J., Menary R.C., Davies N.W. Effect of drying temperature and air flow on the production and retention of secondary metabolites in saffron. J. Agric. Food Chem. 2005, 53: 5969-5975.
  6. Akhondzadeh S., Fallah-pour H., Afkham K., Jamshidi A.H., Khalighi-Cigaroudi F. Comparison of Crocus sativus L. and imipramine in the treatment of mild to moderate depression: a pilot double-blind randomized trial (ISRCTN45683816). BMC Complementary and Alternative Medicine 2004, 4: 12-16.
  7. Aguiar S. and Borowski T. Neuropharmacological Review of the Nootropic Herb Bacopa Monnieri. REJUVENATION RESEARCH. 2013 vol.16: 4, 313-326.
 

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