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Essere adolescenti oggi non è sicuramente facile. Ai disagi tipici dell’età – la convivenza con un corpo in piena metamorfosi, il passaggio attraverso la terra di nessuno che sta tra il mondo dell’infanzia e quello degli adulti – si sono aggiunti nuovi fattori che possono rendere questa fase della vita ancora più problematica.
Il confronto sociale, a cui gli adolescenti sono particolarmente sensibili, oggi è esasperato anche dai social, che spesso propongono modelli di riferimento non sempre corretti o difficili da raggiungere; questo, insieme alla pressione delle aspettative del mondo circostante, può portare i ragazzi a vivere le sfide quotidiane con apprensione, angoscia e incertezza nel futuro.
E il Covid non ha certo aiutato: in adolescenza il gruppo dei pari è fondamentale, perché permette di vivere emozioni e situazioni che in famiglia non si possono sperimentare, mentre durante la pandemia anche i ragazzi si sono trovati a vivere segregati in casa per lunghi mesi.
Tutto questo ha avuto ripercussioni sul benessere emotivo dei più giovani, determinando situazioni di vulnerabilità, difficoltà di concentrazione e attenzione che lasciano spazio ad agitazione e irrequietezza; situazioni in cui, ovviamente, vengono coinvolti anche i familiari, che sempre più si trovano impegnati ad affrontare un vortice vizioso di sconforto e ansia generalizzata difficile da gestire.
Questa problematica, diffusa a livello globale, da tempo ha suscitato l’interesse della comunità scientifica che già prima del fenomeno Covid aveva pubblicato dati interessanti che dipingono un quadro preoccupante, che non può essere ignorato. Prendiamo ad esempio uno studio, fra i tanti, pubblicato nel 2014 sulla rivista scientifica internazionale Developmental Cognitive Neuroscience1: esordisce affermando che è del tutto normale che ciascuno di noi sperimenti un fisiologico livello di ansia con alcuni picchi di agitazione, perché l’ansia di per sé stessa può rappresentare un agente motivante che ci aiuta a fronteggiare situazioni di cambiamento improvviso o che richiedono una prestazione, che si tratti di memoria, attenzione o concentrazione per un’interrogazione o una gara sportiva.
Inoltre, in certi contesti un adeguato livello di ansia può anche contribuire a un adattamento, come può essere l’inserimento in una nuova scuola o gruppo sportivo o musicale: ci protegge finché il nuovo ambiente o contesto sociale non diventa abbastanza familiare da consentirci di abbassare la guardia.
Tuttavia, quando questo stato emotivo invece porta agitazione costante, può avere conseguenze negative, come spingere a evitare il contesto sociale, le attività di gruppo e le amicizie, interferire con le relazioni dentro e fuori casa e con la capacità di affrontare le situazioni che richiedono di esporsi in pubblico – come un’interrogazione, partecipare ad una festa, affrontare una partita/gara sportiva – per il timore del giudizio degli altri o di eventuali valutazioni negative.
Da un’indagine del 20232 fra gli adolescenti che vivono situazioni di stress, oltre 6 su 10 sostengono di soffrire di una qualche forma di disagio dovuto proprio al contesto in cui vivono. Avvertono ansia e pressione sociale e spesso lo stress passa dalla mente al fisico con le manifestazioni più diffuse.
È evidente che problematiche di questo tipo affondano le radici in dinamiche sociali e culturali molto complesse, che non possono essere risolte con un colpo di bacchetta magica. Tuttavia, quando lo stress emotivo è tale da alterare l’emotività e genera preoccupazione, agitazione e pensieri negativi, la natura può venire in aiuto con alcune piante rilassanti che aiutano a ritrovare calma e benessere mentale e, alcune di esse, hanno il vantaggio di poter essere integrate nell’alimentazione quotidiana al bisogno o per lunghi periodi a seconda se in spray o in compresse deglutibili, senza il rischio di incorrere in fastidiose situazioni di assuefazione, dipendenza e sonnolenza.
In questi ultimi anni l’uso di piante nella gestione delle situazioni di disagio emotivo, stress, ansia, agitazione, si è consolidato tanto da diventare un supporto sicuro ai trattamenti farmacologici. Addirittura, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’EMA (European Medicines Agency) indicano alcune piante per la loro efficacia nella gestione di diversi disturbi dell’umore, attraverso differenti meccanismi di azione.
I fattori fisiologici che sottendono le situazioni di ansia e che la perpetuano nel tempo, sono legati e disequilibri dei sistemi neurobiologici3, anche se i meccanismi specifici dei disordini legati all’ansia ancora oggi sono compresi solo in parte. Si sa di certo che l’Acido Gamma-Amino-Butirrico (GABA) è il principale neurotrasmettitore conosciuto per controbilanciare l’azione eccitatoria del glutammato a livello del sistema nervoso centrale. In questo senso, il GABA agisce inducendo il rilassamento nei confronti nel sistema nervoso eccitato, come avviene nelle situazioni di ansia4. Proprio su questi aspetti le recenti ricerche si sono poi focalizzate per individuare specie vegetali che potrebbero ampliare la possibilità di coadiuvare l’attività rilassante in modo più specifico.
Una pianta che si sta rivelando molto interessante per il rilassamento e il benessere mentale nelle situazioni di stress emotivo correlato a stati d’ansia è la Magnolia (Magnolia officinalis Rehder&Wilson), utilizzata da secoli nella tradizione orientale. I componenti bioattivi più significativi sono stati isolati dalla sua corteccia e si tratta di lignani dal nome Magnololo e Honokiolo5; in particolare quest’ultimo si è dimostrato in grado di interagire con i recettori dell’Acido Gamma-Amino-Butirrico (GABA), noti come i recettori del rilassamento, aiutando a tenere a bada l’ansia senza indurre sonnolenza o ridurre le capacità cognitive.
C’è poi un aminoacido che si chiama L-Teanina, principale componente responsabile del gusto del Tè Verde, che nella tradizione giapponese viene utilizzato proprio per la sua azione migliorativa negli sbalzi di umore6. I suoi effetti sembrerebbero essere correlati alla modulazione di una serie di neurotrasmettitori e in particolare sembra avere un ruolo nella trasmissione del glutammato, agente prodotto dall’organismo nelle situazioni di stress ed eccitatorio del sistema nervoso7.
L’associazione di Magnolia e L-Teanina con due piante dalla nota attività rilassante come la Melissa (Melissa officinalis L.) e il Mandarino (Citrus reticulata Blanco), può rivelarsi particolarmente utile nella gestione dei disturbi dell’umore e nel favorire il benessere mentale8 nelle situazioni di stress che generano ansia ed eccessiva emotività. La Melissa viene infatti tradizionalmente impiegata come rilassante nelle situazioni di disturbi del sonno, il suo effetto si riflette in una calma ritrovata e benessere mentale, tanto da essere stata utilizzata in studi clinici per il trattamento dell’ansia9.
Quando si parla di piante rilassanti non si può non parlare della Valeriana (Valeriana officinalis L.), spesso utilizzata in combinazione con altre piante aventi un’azione sinergica in grado di potenziarsi a vicenda. È questo il caso della Passiflora (Passiflora incarnata L.), alla quale vengono attribuite proprietà rilassanti, anche nei bambini, spesso insieme a Magnesio, Tiglio, Lavanda e Camomilla.
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